STORIA DELLA COMUNITÀ SALESIANA

Il 26 gennaio 1854 don Bosco riunì quattro collaboratori per gestire e concretizzare la sua opera nell’oratorio di Valdocco, dedicato a San Francesco di Sales.
Il ministro liberale Urbano Rattazzi diede alcuni fondamentali suggerimenti per la struttura organizzativa: Rattazzi proponeva di non dare all’istituto un carattere esclusivamente religioso, creando invece un’associazione di liberi cittadini che collaborassero volontariamente al bene della gioventù più fragile e povera, i cui membri conservassero i diritti civili e, se sacerdoti, portassero la veste del clero secolare; suggerì inoltre che coloro che detenevano degli uffici fossero chiamati con nomi non clericali, come ispettore o direttore.
Nel 1858 don Bosco fu ricevuto da Papa Pio IX, il quale ne incoraggiò l’opera. Il 18 dicembre 1859 il fondatore e i suoi primi compagni si raccolsero nella nuova società religiosa impegnandosi a costituire una congregazione per promuovere la gloria di Dio e la salvezza delle anime più bisognose di istruzione e di educazione. Il 14 maggio 1862, i primi ventidue membri della comunità salesiana, pronunciarono i voti pubblici di povertà, obbedienza e castità.
Per ottenere il riconoscimento pontificio dell’istituto, il fondatore inviò presso la Santa Sede la regola da lui abbozzata e una lettera di raccomandazione firmata da cinque vescovi. La Società Salesiana ricevette il pontificio decreto di lode il 23 giugno 1864.
Poiché la congregazione non aveva ancora ricevuto il pieno riconoscimento della curia diocesana torinese, i salesiani non vennero però autorizzati a rilasciare le lettere dimissorie, cioè il permesso per i candidati al sacerdozio formati dalla comunità a essere lecitamente ordinati da un vescovo. Il nuovo vescovo, Alessandro Riccardi di Netro, si mostrò ostile all’opera di don Bosco e rifiutò l’ordine agli aspiranti che non avessero frequentato il seminario diocesano; anche Lorenzo Gastaldi, successore di Riccardi di Netro, cercò di impedire che l’opera di don Bosco venisse sottratta alla giurisdizione della curia torinese.
Don Bosco decise di trattare l’approvazione del suo istituto direttamente con la congregazione per i Religiosi, che modificò sensibilmente le costituzioni redatte dal fondatore, consentendo tuttavia al Papa di approvarle definitivamente il 3 aprile 1874.
Solo il 28 giugno 1884 la Società Salesiana ottenne dalla Santa Sede il privilegio dell’esenzione.

COMUNITÀ SALESIANA di Caserta 2023-2024

P CARIDDI Riccardo, Economo
P D’ANGELO Antonio, Direttore -Preside
P DEL VECCHIO Carmine,
L FINELLI Matteo
L LACEDONIO Domenico
L LOMBARDI Bruno
P PECORARO Nicola, Vicario
P PERRINELLA Pasquale
L PERSICO Valentino
P RESTA Giuseppe, Rettore del Santuario
P SPICCIARIELLO Giuseppe, Animatore Scuola Media- Oratorio
P SPATARO Roberto