In un momento così difficile, in cui la paura intride fortemente il nostro quotidiano, in cui gli occhi, le voci, gli abbracci paiono appartenere ad un passato lontano e irraggiungibile, la nostra vita è cambiata, abbiamo perso le nostre certezze, i nostri spazi di libertà. Eppure proprio in questo momento, in questi giorni “sospesi”, in cui l’Italia combatte e resiste, noi giovani stiamo vivendo una grande opportunità attraverso una nuova dimensione della conoscenza. Non c’è la campanella a ricordarci di entrare nelle aule e il brivido dell’inatteso e dell’imprevisto allo scoccare dei cambi d’ora, lo scandire veloce o talvolta indolente delle ore mattutine, il vociare festoso all’uscita nel cortile, i saluti e gli appuntamenti per il fine settimana, ma un hard disk che ci ricorda i nostri doveri di studenti. Il nostro Istituto Salesiano già all’indomani del decreto che ha reso necessarie misure straordinarie si è posto al nostro fianco, ci ha sostenuto, ci ha rassicurato. A farci sentire vicini, nonostante la lontananza, Don Gino, il nostro caro Direttore, con i suoi comunicati e il “Buongiorno” salesiano con oltre cento studenti in rete, che ha sorriso con noi nell’ascoltare via web le nostre voci “vivaci e rumorose”, prendendo in giro alunni in pigiama ancora assonnati e spettinati e incoraggiando tutti alla partecipazione e all’impegno scolastico; i nostri professori che con grandissima dedizione organizzativa e tecnologica, ci hanno messo in comunicazione attraverso la classe virtuale tramite piattaforme quali Classroom ed Hanghouts meet con videolezioni on-line in tempo reale. Anche il registro elettronico ha continuato a esortarci a vivere una normalità quotidiana che non è affatto normale, mentre ci dedichiamo, insieme, a scoprire e inventare un modo diverso di vivere la scuola. Tanta la loro sollecitudine nell’attivare recuperi, sportelli didattici, incontri “virtuali” con lo psicologo dott. Elpidio Cecere, potenziamenti, approfondimenti disciplinari ed esercitazioni pomeridiane, a seconda delle necessità. Tante significative occasioni di incontro “in diretta” per chiederci se stiamo bene, per chiarire dubbi ed esternare timori, per ridere insieme, tante le attenzioni quali la riduzione oraria delle lezioni per la tutela degli studenti e la possibilità di seguire le attività pratiche e motorie degli alunni in videolezione. Un nuovo tempo della fiducia e della responsabilità per tutti: insegnanti, alunni, famiglie. Nonostante le difficoltà per l’utilizzo costante della “tecnologia e del web”, tutti stiamo facendo la nostra parte per essere presenti e partecipare, per continuare a studiare perché come affermava Aristotele “la cultura è un ornamento nella buona sorte e un rifugio nell’avversa”. Come la primavera ci ricorda ogni anno che dopo il gelo invernale tutto torna a rinascere questa sventura porta in sé non solo il buio, ma anche la luce, la rinascita che ci permette di andare avanti e ci restituisce la speranza. Ogni cosa, anche la più negativa, ha una lezione da offrirci, una lezione diversa per ognuno di noi; la nostra capacità di trarne insegnamento ci può rendere capaci di trasformare il buio in luce: il tempo lento, la bellezza delle piccole cose, i nostri affetti più cari, le persone che amiamo e chi non è più con noi. Questi giorni, forse, ci stanno insegnando che siamo fragili e lo saremo sempre; che siamo esposti e vulnerabili, che non possiamo proteggere tutto ciò che amiamo; questi giorni ci stanno insegnando a decidere e a scegliere da che parte stare. Quando questo “reo tempo” sarà finito, quando Dio vorrà far ripartire le nostre vite, quando toccherà di nuovo a noi fare la differenza saremo noi giovani a dover lavorare perché tutto sia diverso, a impegnarci per diventare migliori di prima perché la nostra vita non trascorra invano, ma porti inciso a grandi lettere il nostro passaggio di umanità.
Chiara Mastroianni 4 Classico